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Si riportano di seguito alcuni brani di prosa immortale scelti dal volume "Controlli Automatici" del Prof. Guido O. Guardabassi, edito CLUP 1988.

Si narra che uno studente riuscì a mandarli a memoria, e che un altro se li fece stampare su una T-shirt. In ogni caso, mando all'Autore i miei migliori ed affettuosi saluti, nella speranza che, pur potendo, non voglia per l'infrazione dei diritti d'autore farmi del male, considerando la natura goliardica di questo scritto.
 
 
 

[Parlando di Intelligenza Artificiale][...] in questo campo, i progressi sono anzi attesi con grande interesse, ed indirettamente stimolati in modo selettivo.

La straordinaria e crescente efficacia delle tecnologie informatiche, la focale giornalistica, che ne registra ed esalta la facile presa sul mutevole avvicendarsi delle mode (culturali e non), l'antica ed elusiva fascinazione del lessico non devono però far compiere errori di prospettiva. Il valore della consuetudine, ormai ampiamente invalsa, di qualificare come "intelligenti" alcuni soltanto degli strumenti disponibili, e segnatamente quelli più direttamente orientati alla realizzazione di pedisseque imitazioni artificiali dell'"operatore umano", appare doppiamente opinabile: attribuire agli strumenti l'intelligenza (e perché non anche la stupidità?) dei comportamenti che ci si prefigge d'imitare non sembra contribuire apprezzabilmente alla chiarezza dei messaggi così copiosamente versati sul pubblico dei non specialisti; né sembrano comparativamente meno "intelligenti" le prestazioni d'innumerevoli strumenti, o apparati, indubitabilmente artificiali, che tuttavia la suddetta consuetudine lessicale esclude dal gratificante riconoscimento.

[...]

L'impiego frequente di tecnologie avanzate e recentissime per la soluzione di problemi a volte concettualmente elementari, l'accentuata mobilità intellettuale, tanto più insofferente di riflessioni sistematiche e meticolose quanto più fascinata dal continuo accavallarsi delle mode, l'affermarsi spensierato ed ammiccante di un lessico corsaro, disegnano infatti per questo importante settore della scienza, della tecnica e della tecnologia del controllo, un panorama ricco di opportunità e di contrasti, nel quale furbizia e ingenuità, serietà e improvvisazione, banalità e intelligenza sembrano a volte giocare a rimpiattino, vestendo maliziosamente, a dispetto, gli abiti dei loro contrari.

[...]

La spinta, a volte disordinata, verso un impiego sempre più esteso e pervasivo delle tecnologie avanzate, a supporto di processi decisionali complessi, se da una parte è uno stimolo verso una sempre migliore ed oggettiva conoscenza dei fenomeni in gioco, dall'altra può spostare indebitamente l'attenzione dalle strategie, che sono sintesi di espressione di pensiero, agli strumenti impiegati per realizzarle. Episodi frequenti e non marginali di folklore tecnologico rischiano di offuscare, mescolandosi alla fatua impudenza di cultori improvvisati, il realismo responsabile nella definizione degli obiettivi, l'equilibrio, lo scrupolo e l'onestà intellettuale nella costruzione e nella verifica dei modelli. Acume, ponderatezza e senso critico, tanto più indispensabili quanto più rilevante sia l'incidenza, nei problemi da risolvere, dei fattori economici, umani, sociali e culturali in genere; quanto più, cioè, ci si confronti con problemi nei quali più elusivi, talvolta opinabili, sono i giudizi di merito; più labili i confini delle responsabilità, e quindi più marcate le tentazioni di "navigare a vista", o di credere che l'intuito e la fortuna paghino, in ogni caso, più della fatica e dell'intelligenza; dove più forte è la tentazione di respingere ogni traguardo ambizioso che richieda il rischio di investimenti a lungo temine: con le situazioni, insomma, che sembrano preferire risposte rapide, e superficiali. Il più elementare dei problemi di controllo, accuratamente analizzato, è in grado di rivelare quale difficile ed affascinante intreccio d'interazioni profonde esista fra incertezza, retroazione, comportamento dinamico e reali prestazioni (rendimento, affidabilità, efficienza, ecc.) nei sistemi che sono preposti a governare il futuro. L'automazione, anche parziale, dei processi decisionali, per essere avventurosa senza essere avventata, non può prescindere dall'esigenza di portare in superficie questo intreccio; isolandone i nodi e saggiandone la consistenza, con gli strumenti offerti dall'esperienza, dalla ragione e dallo studio.


 
 
 
 
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