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  Prefazione

Seguendo i corsi universitari lo studente si può sentire assonnato, estraneo, abbattuto, o persino interessato. Ma c'è una costante che accompagna i poveri discenti per l'intera carriera accademica: l'alienazione. Anche chi tra i miei giovani lettori non è mai stato in un'aula universitaria si sarà certamente imbattuto, in una notte insonne, nelle trasmissioni di teledidattica. Ebbene quanto avete resistito? Mezz'ora? Esagerati!

Qualsiasi cosa faccia uscire lo studente dai binari della lezione lo ricarica di linfa vitale. Ricordo che il Prof. Zepez, vedendo la sua platea in silente contemplazione di un acquazzone, propose ironicamente: "Vogliamo fare una pausa-pioggia?". Le battute idiote non sono mai sufficientemente idiote per un ragazzo che prende appunti da due ore. Ne avete una? Fatela pure: si riderà a crepapelle. La più gettonata (ma mai abbastanza) è l'invocazione della pausa a lezione appena iniziata, meglio se con voce stridula. Un altro classico è gridare "Più piccolo!" dall'ultima fila al Professore che sta scrivendo formulacce alla lavagna. Funziona sempre.

Durante i sei anni trascorsi al Politecnico di Milano come aspirante Ingegnere Informatico ho avuto modo di collezionare i diversivi (chiamiamoli così) che i docenti e gli assistenti gentilmente regalavano ai propri allievi. Si tratta perlopiù di svarioni, che il Prof. Millabbra definì delicatamente "cappelle", ma anche di battute particolarmente brillanti, o esemplificazioni paradossali. Mi sono divertito a dare a queste frasi dei titoli, quasi in risposta a quanto Mitì Vigliero Lami pubblicò ne "Lo stupidario della maturità", Rizzoli 1991, dove si riportavano gli errori degli studenti.

Gli strafalcioni sono comprensibili in massima parte anche da lettori tecnicamente impreparati. I nomi dei professori sono stati in qualche modo mascherati, in ottemperanza all'art. 10 della L. 675/1996. Gli studenti in Ingegneria negli anni che vanno dal 1992 al 1998, e non solo, non faticheranno tuttavia a riconoscere i loro beniamini negli autori delle frasi.

Piccola parentesi: dal momento che i riferimenti potrebbero non essere puramente casuali, chi si dovesse riconoscere e non gradisse è pregato di contattarmi personalmente per risolvere la cosa in nome del buon senso (o anche in nome dell'art. 13 della L. 675/1996). Allo stesso modo sono benvenute eventuali richieste di comparire col vero nome. Chiusa parentesi.

Spero che le intenzioni di questa raccolta non vengano interpretate come un atto di presunzione, o peggio di rivalsa, nei confronti dei miei presunti aguzzini. I professori che ho incontrato al "Poli" si sono dimostrati, con le dovute eccezioni, di rara competenza e disponibilità. E poi, come saggiamente insegnò il Prof. Valmoscio, "sul lessico dovete essere indulgenti: con gli altri, ma anche con voi stessi".

L'idea originaria era di pubblicare un opuscolo attraverso qualche editore, ma la cosa andava per le lunghe. Ho perciò deciso di diffonderla e arricchirla autonomamente online, registrando l'opera e riservandomi di pubblicarla più avanti. Gli interessati sono pregati di scrivermi, per ricevere eventuali aggiornamenti a riguardo.

Questo è il motivo, oltre alla mia imperizia e mancanza di tempo, per cui lo scritto risulta poco adatto (e adattato!) ad una fruizione via World Wide Web.

L'opera può essere distribuita liberamente in qualsiasi formato e con qualsiasi mezzo, a patto che non venga modificata, che venga riportata interamente e che non sia riprodotta o pubblicata a scopo di lucro. Per maggiori informazioni, si veda l'articolo di M. Stutz e la GNU General Public License.

Sarò ben felice di raccogliere e divulgare altre chicche (queste persone sono a piede libero!), che gentilmente i lettori mi vorranno sottoporre. Naturalmente sono graditi contributi da qualsiasi Ateneo.
 

Non ho avuto la fortuna di assistere di persona alla rappresentazione di tutte le citazioni elencate, e i miei migliori ringraziamenti vanno a quanti me le hanno riportate: Alessandro Agustoni, Giovanna Ferrara, Massimo Petrotto, Massimiliano Gallina, Matteo Perego, Ettore Mangili, Giuseppe Ielasi per il Prof. Ringhilleghi, e ignoti benefattori per il Prof. Cusummei e altre citazioni rubacchiate qua e là.
 

Giulio Agostini   
 

Caprino, febbraio 1999
 
 
 
 
 
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